Robintur Robintur
  • Viaggi
  • Promozioni
  • Agenzie
  • Cataloghi
  • user
  • Destinazioni
  • Lasciati ispirare
  • Tour
  • Mare
  • Italia
  • Crociere
  • Nozze
  • Sociocoop
robintur Demo user
  • Viaggi
    • Destinazioni
    • Lasciati ispirare
    • Tour
    • Mare
    • Italia
    • Crociere
    • Nozze
    • Sociocoop
  • Promozioni
  • Agenzie
  • Cataloghi
  • user

Ponza e le isole Pontine

Il Mondo da Scoprire - Racconti di viaggio - Stagione 3 | Episodio 2

Mi trovo al porto di Formia, nel basso Lazio, in provincia di Latina. Tra poco prenderò l’aliscafo che mi porterà nell’isola principale dell’arcipelago che voglio raccontarti in questo nuovo viaggio. E’ un gruppo di sei isole straordinarie, tutte di origine vulcanica; alcune sono disabitate, altre appartengono a un parco protetto. Si possono fare bellissimi trekking, immersioni e gite in barca, si può pagaiare in canoa o con il SUP oppure, semplicemente, ci si può godere il clima perfetto in riva al mare. Insomma non è importante come passerai il tempo in questi luoghi abitati sin dal Neolitico: l’importante è assaporare la pace e la natura incontaminata che qui hanno ancora un ruolo di primo piano.

Ascolta il podcast Robintur dedicato a Ponza e alle Isole Pontine e leggi l'articolo del magazine.

Cinque o sei? Punti di vista…

Insomma, ci siamo capiti. Sono sbarcato a Ponza, l’isola principale dell’arcipelago Pontino o Ponziano. Nell’area occidentale, oltre a Ponza troviamo Palmarola e Zannone. Più ad est, in direzione di Ischia, Ventotene e Santo Stefano. E la sesta? La sesta è Gavi, poco più di uno scoglio, 700 metri di roccia abitati da una sola famiglia in un’unica casa e separati da Ponza da appena 100 metri di mare.

La prima persona che incontro è Giovanni Mastropietro, direttore dell’Hotel Bellavista. A Giovanni chiedo subito di farmi una panoramica generale delle isole, in modo da spendere al meglio il mio weekend.

“L'isola di Ponza non è molto grande, si estende per 9 km da nord a sud e ha una larghezza massima di 2 Km. Assieme a Ventotene, è l’unica isola abitata dell’arcipelago, sebbene i residenti siano comunque un numero esiguo: 2.400 a Ponza e appena 600 a Ventotene, distribuiti in 3 chilometri totali di estensione. Vicino a Ponza troviamo Palmarola, un’oasi protetta non abitata, se non per qualche casa grotta che veniva usata un tempo come deposito per le reti da pesca. E poi abbiamo Zannone, anch’essa oasi naturale inserita all’interno del Parco Nazionale del Circeo: un paradiso per le passeggiate e le escursioni di trekking. Infine di fronte a Ventotene, nel cuore dell’Area Marina Protetta, troviamo Santo Stefano, dove c'era il carcere di massima sicurezza che ha chiuso nel dopoguerra”.

Ho giusto il tempo di rinfrescarmi in uno dei tanti bar del porto ed incontro subito la mia seconda compagna di viaggio. Si chiama Gaia De Luca, è un’ornitologa naturalista e una guida ambientale escursionistica GAE. Partiamo insieme per uno splendido trekking sull’isola di Ponza.

“Dalle case color pastello affacciate sul porto, risaliamo l’abitato di Ponza attraverso gli stretti vicoli in salita che portano al quartiere degli Scotti, un territorio a vocazione vinicola con i campi coltivati e i caratteristici muretti a secco. Continuiamo su una mulattiera del ‘700, tuttora utilizzata dai contadini per trasportare gli ortaggi con i propri muli: qui la vegetazione è tipicamente mediterranea, una macchia bassa, arbustiva, in cui spicca il mirto, il cui profumo pungente permea l’aria. Poi ci sono il lentisco, la phillyrea e la ginestra, che domina tutta con i suoi fiorellini gialli".

La mulattiera prosegue verso la sommità del Monte Guardia, a meno di 300 metri sul mare: il punto panoramico è un pianoro che ospita un edificio di epoca Napoleonica ormai abbandonato, che al tempo aveva funzione difensiva. Come puoi notare, in effetti, da qui si ha una visione a 360 gradi di tutto ciò che succede sul mare intorno a Ponza e lo sguardo può arrivare fino a Palmarola, Ventotene e Santo Stefano.

I Romani, come solito, avevano già capito tutto

"Da quassù si vedono molto bene anche i resti degli antichi insediamenti dei Romani. Intorno all’approdo naturale di Ponza furono infatti costruite due ville di epoca imperiale, una estiva vicina all’attuale cimitero e una invernale in prossimità del villaggio di Santa Maria. Ma l’opera più colossale dell’epoca augustea sono certamente le 4 vasche della peschiera scavate nella roccia, le cosiddette Grotte di Pilato, che dimostrano come i romani conoscessero bene le necessità e le preferenze delle diverse specie ittiche, riuscendo a creare varie profondità e una sapiente miscela di acque più calde e più fredde. Bisognerà attendere i Borboni, Re Carlo III in particolare, perché l’antico porto venisse riallestito e ammodernato”.

Dopo un bel pomeriggio passato in mezzo alla natura, voglio concludere la serata seduto al tavolo di uno dei tanti ristoranti affacciati sul mare, magari sorseggiando un ottimo calice di Fieno o di Biancolella. Ma c’è ancora un dubbio che voglio togliermi: i ponzesi si sentono più laziali o più campani? “Campani al 100% - risponde Gaia. Anche il nostro dialetto è prettamente campano, giacché la colonizzazione del Settecento è avvenuta, per quel che riguarda la parte del porto, con una cinquantina di famiglie provenienti da Ischia, mentre la parte settentrionale fu popolata da coloni provenienti da Torre del Greco. Va da sé, perciò, che le nostre origini sono decisamente campane.”

Sabato mattina: spiaggia time!

L’obiettivo della mattinata è nuotare in questo bellissimo mare dalle mille sfumature di blu. Per orientarmi tra le tante spiagge in cui potrei andare, chiedo di nuovo consiglio a Giovanni Mastropietro.

“A Ponza ci sono tante piccole spiagge in cui fermarsi, alcune si raggiungono via terra e altre solo via mare. La spiaggia di Frontone, in zona porto, è raggiungibile anche con un servizio navetta che impiega cinque minuti. E’ una bella spiaggia di ghiaia fine, quasi sabbia, ed è attrezzata con tre lidi. Poi ci sono le piscine naturali, scenograficamente molto belle, una cala di scoglio dove l’acqua diventa subito alta. Anche qui ci sono alcuni bar e la possibilità di affittare lettini e ombrellone. Cala Feola è una spiaggetta di sabbia raggiungibile a piedi o con il servizio di trasporto pubblico locale; si trova a 7 km dal porto, in località Le Forne, e per accedervi occorre fare 150-200 gradini oppure usufruire del servizio della Cooperativa barcaioli. Certamente ti consiglio un’escursione via mare, lungo la costa di Ponza o a Palmarola, con la possibilità di fare una bella spaghettata a bordo e tante soste nelle cale più belle. Da non perdere Chiaia di Luna e, a Palmarola, Cala Brigantina e le Cattedrali di roccia”.

Bastano maschera, pinne e boccaglio e ci si può immergere in un mondo sottomarino straordinario. Si possono ammirare facilmente ricci, aguglie, banchi di sardine, ma anche seppie e - tenendosi a debita distanza - qualche elegantissima medusa. Dopo una bella doccia per sciacquare la salsedine, mi dirigo di corsa al porto. Da qui con Gaia de Luca partiamo per Zannone, l’isola più settentrionale dell’arcipelago pontino, un vero paradiso naturalistico.

Zannone e il canto delle sirene

“Dal 1979 Zannone fa parte del Parco Nazionale del Circeo. La scelta è nata con l’obiettivo principale di conservare e salvaguardare il bosco di Leccio Mediterraneo, che ormai non esiste più quasi da nessuna parte, specialmente sul mare”. Camminare in questa ombreggiatura, che ci ristora anche un po', ci fa capire com’erano le isole prima della colonizzazione dell’uomo: erano quasi totalmente boschive. Il silenzio del luogo è rotto soltanto dal canto flautato del rigogolo, dai richiami del falco pellegrino mentre va a caccia; in prossimità della casa del guardiano, i gabbiani strillano al nostro passaggio. Del resto, siamo nel loro territorio! 

Scendiamo dall'altra parte, nel versante opposto, per concludere il periplo dell’isola. Verso sera avvistiamo un piccolo albatros, o meglio l’Albatros del Mediterraneo, ossia la berta maggiore, l'uccello che molto probabilmente ha dato origine al mito delle sirene. Il canto di questa specie è molto simile al pianto di un neonato e alle volte può dare la sensazione di un lamento straziante, specialmente perché questi uccelli cantano di notte. E va ricordato che all’epoca di Omero e del mito di Ulisse, le sirene non erano la figura metà donna e metà pesce che immaginiamo ora, bensì metà donna e metà uccello. Solo con i bestiari medievali questa immagine è cambiata.

A Zannone non ci sono strutture ricettive e dunque torno al porticciolo e riprendo l’aliscafo per Ponza. I motori dell’imbarcazione non mi distraggono: ho ancora negli occhi e nelle orecchie tutta la meraviglia di questa oasi naturale protetta. 

Con il mare, non si fissano appuntamenti

Domenica mattina: passerò il mio ultimo giorno a Palmarola, l’isola delle palme, di una bellezza tanto straordinaria da essere considerata l’isola più bella del Mediterraneo secondo Jacques Cousteau. Per scoprirla ho deciso di utilizzare un mezzo diverso dal solito: il SUP!

SUP è l'acronimo di stand-up-paddle, in inglese si pronuncerebbe SAP: è una tavola su cui si pagaia stando in piedi ed è un mezzo straordinario che permette di camminare letteralmente sull'acqua, vedendo quindi l'isola da una prospettiva nuova. Assieme alla mia guida, Paola Pinelli, mi rendo conto di come in effetti tutto lo scenario assuma un’altra prospettiva. Seguiamo la linea di costa in questa sorta di snorkelling di superficie, tutto splende attraverso i bassi fondali trasparentissimi, si può decidere di fermarsi in un ristorantino oppure caricare i viveri direttamente sulla tavola e fare un pranzo al sacco a pelo d’acqua. Questo è il regno della posidonia, una pianta marina fondamentale per ossigenare le acque e combattere l’erosione dei litorali. A seconda della luce e delle correnti, mi sembra di veder passare saraghi, orate, donzelle. Laggiù in fondo, sotto al SUP, c’è una stella marina. Paola mi invita a cogliere al volo ogni avvistamento, senza lasciarmi sfuggire niente. Perché con gli animali non si prende appuntamento e il mare riserva solo sorprese.

Il mio viaggio termina qui. Lascio le Isole Pontine con la voglia di tornare presto. Quello che non finisce è Il Mondo da scoprire dedicato alle piccole isole italiane. Il prossimo episodio vedrà protagonista un’isola aspra, dove si producono vini dolci eccezionali e dove le tradizioni gastronomiche risentono dell’influenza di tutto il Mediteranneo. Ti dò quindi appuntamento al 22 giugno; non ti resta che continuare a seguire questo podcast e, se ti è piaciuto, condividerlo sui tuoi canali social.

Gallery

il mondo secondo robintur

Città che rimangono nel cuore, panorami indimenticabili, esperienze imperdibili: leggi e lasciati ispirare.

Pantelleria

Il Mondo da Scoprire - Racconti di viaggio - Stagione 3 | Episodio 3

Ponza e le isole Pontine

Il Mondo da Scoprire - Racconti di viaggio - Stagione 3 | Episodio 2

Favignana e le Isole Egadi

Il Mondo da Scoprire - Racconti di viaggio - Stagione 3 | Episodio 1

Sardegna d'oltremare

La "zona blu" e altre meraviglie

La Sicilia dei Florio

Una terra con il dono dell'ospitalità

Procida, l'isola che c'è

La capitale italiana della cultura 2022
Leggi tutti gli articoli

 

Robintur Travel Group è uno dei maggiori network di agenzie di viaggi in Italia ed è parte del Gruppo Gattinoni. Lavoriamo ogni giorno per proporti programmi di viaggio originali e per selezionare le migliori vacanze al giusto prezzo. Puoi trovare la nostra offerta di viaggi anche in tutte le agenzie a insegna Robintur o Viaggi Coop. Se sei socio Coop, scopri tutti i vantaggi a te riservati nella sezione dedicata ai soci.

 

     

Tutti i viaggi

  • Destinazioni
  • Tour
  • Mare
  • Italia
  • Crociere
  • Nozze

Ispirazioni

  • Lasciati ispirare
  • Collezioni
  • Cataloghi
  • Soci Coop
  • Viaggi per gruppi
  • Podcast

info e servizi

  • Chi siamo
  • Lavora con noi
  • Agenzie
  • Prenota il tuo appuntamento
  • Welfare
  • Risarcimento voli
  • Guida alla navigazione
  • Contatti
  • Condizioni generali
Cookie Policy Privacy Policy Info societarie Rivedi le tue scelte sui cookie

ROBINTUR S.p.A. - via M.L.King n.38/2 - 40132 Bologna - Telefono +39.051.4133711 - Fax +39.051.4133700 - C.F. - P.IVA - R.I. (BO) 03605730377 - R.E.A. di Bologna n. 304765 - Capitale Sociale € 6.000.000 interamente versato - Società unipersonale - soggetta alla Direzione e Coordinamento di Gattinoni Travel Network srl a Socio Unico - Milano (MI).