Mare incontaminato, natura selvaggia e rigogliosa: andiamo a scoprire queste due isole in mezzo al Mediterraneo. Dai dammusi e le piante di capperi di una, alle tartarughe marine e i ginepri dell’altra
Una manciata di isole tra la Sicilia e l’Africa: Pantelleria e, più a Sud di Algeri e Tunisi, l’ultima delle Pelagie, Lampedusa. Sono queste il punto più meridionale d’Italia, tanto belle quanto diverse tra loro: entrambe sono un paradiso per gli amanti del mare e della natura, da scoprire soprattutto in primavera e estate, che qui iniziano presto e possono durare fino ad ottobre. Entrambe si raggiungono in volo da molti aeroporti italiani, ed in traghetto o aliscafo dalla Sicilia.
Alla scoperta della figlia del vento
La più vicina alla costa siciliana è Pantelleria, che con i suoi 84 chilometri quadrati è la quinta isola italiana per dimensioni: un’auto o una moto a noleggio sono i mezzi migliori per fare tappa nelle sue bellezze principali, collegate da una buona viabilità al paese di Pantelleria Centro. La sistemazione più caratteristica è nei dammusi, le fresche case locali di pietra lavica con il tetto a cupola, progettato dagli arabi per raccogliere le precipitazioni. Si trovano spesso fuori dai centri abitati e si va dai più tradizionali e spartani a quelli lussuosi, con piscina privata, giardino pantesco e vista mozzafiato sul mare.
Buona parte del territorio di Pantelleria rientra nel Parco Nazionale nato per tutelare, valorizzare e promuovere la sua straordinaria miscela di biodiversità e tradizioni, come il paesaggio rurale scandito dai muretti a secco e dal blu del canale di Sicilia, la macchia mediterranea, i fiori dei capperi e la vite dello zibibbo, che cresce in conche scavate nel terreno per proteggere le piantine dalla salsedine e dal vento marino, e dona il famoso vino Passito. L’isola deve il suo nome all’arabo Bent-el Rhia, che significa figlia del vento, ed hanno nomi arabi molti dei borghi e delle località che punteggiano l’isola. La strada perimetrale che circonda Pantelleria consente di ammirare la costa e bagnarsi nelle insenature che sono spesso anche aree di importanti ritrovamenti archeologici.
Data la sua origine vulcanica, non ci sono spiagge di sabbia ma molte discese a mare, anche comode e adatte ai bambini, e fondali tropicali in una miriade di calette, baie e grotte da raggiungere anche con un giro dell’isola in barca. Le più celebri sono la Balata dei Turchi, l’Arco dell’Elefante e la vicina Cala Levante, Martingana, Lido Shurhuq, Mursia e Bue Marino, vicino al centro di Pantelleria. Una settimana è il minimo per scoprire le baie e le aree storiche più spettacolari, i sentieri per il trekking tra i lecci e i pini marittimi nella Montagna Grande, tra le lave e i crateri di origine vulcanica, e bagnarsi nelle sorgenti calde che fanno di Pantelleria un centro termale a cielo aperto, grazie ai fenomeni di vulcanesimo secondario. Tra le più famose la caletta di Nakà, dove l’acqua termale scalda il mare e Gadir, porticciolo dove l’acqua calda sgorga in vasche scavate nella roccia. In questa piccola località sono stati ritrovati importanti resti di anfore provenienti di due relitti datati tra il III e II secolo a.C., ed è possibile ammirare un itinerario archeologico subacqueo. Al centro dell’isola si trova invece il Lago Specchio di Venere, un fiabesco bacino naturale nel cratere di un vulcano con sorgenti termali e fanghi benefici da spalmare sul corpo; sorprendenti anche le Favare, con getti di vapore che si alzano dalla vegetazione e dalle rocce.
Lampedusa, l’isola delle tartarughe marine
Ancora più a Sud si trova Lampedusa, la maggiore delle isole Pelagie: una tavola appoggiata sul mare, nelle cui acque nuotano i delfini e, tra marzo e aprile, le balenottere.
Si tratta di un’isola abbastanza piccola, che in 11 chilometri di lunghezza e 33 di costa racchiude un concentrato di bellezza e fauna marina: a Sud sabbia bianca e cale rocciose, a Nord ripide e selvagge falesie. Per spostarsi può essere sufficiente un motorino, ma gli amanti della bicicletta e del trekking approfittano delle brevi distanze per muoversi a pedali o a piedi, facendo tappa nelle tante spiagge e calette, mentre in barca e con lo snorkeling si possono apprezzare al meglio grotte, scogli, faraglioni e fondali spettacolari. La più grande e famosa delle sue spiagge è considerata tra le più belle del mondo: quella di fronte all’Isola dei Conigli, scoglio circondato da sabbia soffice e acqua turchese e smeraldo. La spiaggia dei Conigli è un “nido” molto apprezzato dalle tartarughe marine Careta Careta che nelle notti tra maggio ed agosto raggiungono la spiaggia per deporre le uova in aree appositamente protette e tutelate. Un luogo emozionante, per grandi e piccoli, è anche il piccolo museo ed il Centro di Recupero Tartarughe e Fauna Selvatica del Wwf, con l’ospedale per la cura di questi splendidi animali. L’Isola dei Conigli fa parte della Riserva Naturale Orientata “Isola di Lampedusa”, che si estende da Cala Greca sino al Vallone dell’Acqua, ospitando e proteggendo uccelli e piante rare come i Ginepri fenici. Con almeno una settimana di tempo, meritano una gita anche le altre Pelagie: l’isola vulcanica di Linosa, dalla vegetazione e l’aspetto molto diverso da Lampedusa, e l’isolotto disabitato di Lampione, meta prediletta degli appassionati di immersioni.
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Isola dei conigli a Pantelleria

Cuccioli di tartaruga Caretta Caretta

Lago di Venere a Pantelleria

Branco di delfini nel mare di Lampedusa
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