Il Mondo da Scoprire - Racconti di viaggio - Episodio 8
Ci sono tante ragioni per venire qui. Per respirare il fascino di una moderna metropoli europea. Per ammirare degli autentici gioielli architettonici, camminando con il naso all’insù. Oppure per sedersi al tavolo di un ristorante stellato. La destinazione di questo nuovo viaggio è Milano. Milano città della moda, città del design, l'unica città in Italia che sembra davvero proiettata verso il futuro, capace di rinnovarsi velocemente, di costruire da zero interi nuovi quartieri. E allora il mio viaggio a Milano inizia proprio da qui, dalla voglia di scoprire il presente di Milano, per cercare di capire cosa ci sarà nel suo futuro.
Classica o contemporanea?
Sono in zona Porta Nuova e sto per incontrare la mia prima compagna di viaggio di oggi. Lei è una guida professionista e con lei ho intenzione di gustarmi questa Milano verticale e contemporanea.
“Che cosa c'è di nuovo da vedere a Milano? C'è davvero parecchio, perché posso dirti che la città negli ultimi anni si è veramente aperta al contemporaneo. Partiamo da questo nuovo quartiere in cui ci troviamo che è il quartiere di Porta Nuova Garibaldi che ha avuto una fama straordinaria con grattacieli premiati a livello internazionale e diventati famosissimi. Tra questi il bosco verticale dell'architetto Stefano Boeri, un edificio completamente ricoperto di verde in cui i balconi molto sporgenti accolgono non semplici vasi da fiori ma alberi di medio fusto. E, appena terminata, la Scheggia di vetro, progettata dallo stesso studio di architettura che ha costruito la torre di Unicredit, il grattacielo più alto d'Italia forte dei suoi 230 metri di altezza. Non può mancare naturalmente l'area verde, la cosiddetta biblioteca degli alberi, un parco pubblico tutti gli effetti dove alcune delle aiuole sono utilizzate per attività didattiche e culturali.
Come secondo percorso ti porterei in un altro luogo dove possiamo vedere degli altri grattacieli iconici ai quali è stato dato un soprannome confidenziale prima ancora che venissero poste le fondamenta per la loro costruzione. Parliamo de "il dritto, il curvo e lo storto", vale a dire le 3 Torri che dominano l'area Citylife. Sii tratta del nuovo quartiere, sorto a partire dal 2005, nella zona che una volta era occupata dalla fiera campionaria. Tutto intorno si espande un intero quartiere residenziale immerso in un verde pubblico arredato con opere d'arte contemporanea ed installazioni di artisti, molto interessanti sia per il loro contenuto culturale sia per il nuovo modo di comunicare lo spazio urbano”.
Dopo tanto camminare con il naso all’insù, per me è arrivato il momento di pensare a dove andare a cena questa sera. Voglio capire come la contemporaneità abbia fatto irruzione nella tradizione enogastronomica milanese e mi dirigo verso il quartiere Isola, dove c’è il Ristorante Ratanà, nome che omaggia Don Giuseppe Gervasini, una figura mitologica per la città, una sorta di prete stregone che curava i malati di Milano. Questo è il ristorante dello chef Cesare Battisti, che alla cucina milanese contemporanea ha anche dedicato un libro.
“Nonostante non sia mai stata troppo considerata, la cucina milanese ha un carattere forte e uno spirito attualissimo. Questo ha a che fare con l'anima più autentica di Milano, una città che prima di far parlare di sé, ha sempre accolto coloro che vengono a vivere e lavorare qui. Non a caso è molto più facile trovare un ristorante di sushi che un ristorante di cucina tradizionale e locale, anche se esistono ricette classiche note in tutto il mondo: il panettone, il risotto giallo, l'ossobuco alla milanese.
Come antipasto ho pensato di prepararti una buonissima zuppa con il pesce d'acqua dolce che arriva dai tre laghi della Lombardia. Fra i primi piatti non può mancare il risotto alla milanese, la cui origine si perde nella notte dei tempi. Lo zafferano, proveniente dal lontano Oriente, a Milano esisteva infatti già dal '400 in quanto veniva utilizzato per colorare le vetrate del Duomo. Non a caso questa spezia appartiene ormai al dna dei milanesi: salvaguardando lo spirito della ricetta tradizionale, il nostro risotto è riattualizzato e alleggerito secondo i gusti del palato contemporaneo. Come secondo ti propongo quella che in dialetto si chiamava la cotoletta col manubrio, o la cotoletta con la S, proprio perché si impugnava dall'osso come il manubrio di una bicicletta. La cotoletta si prepara con la costola del vitello, non viene battuta bensì solo leggermente schiacciata con le mani; la panatura è di uovo e pane grattugiato (mai di farina!) e viene fritta nel burro chiarificato e aromatizzato alla salvia".
Visto che siamo in clima natalizio, concludo la mia cena con una generosa fetta di Panettone, un dolce consumato ormai a livello mondiale, ma che nasce proprio qui a Milano.
Il simbolo della città
E’ una tersa giornata invernale e subito dopo aver fatto colazione salto in metropolitana per raggiungere il luogo simbolo della città, Piazza Duomo. Risalendo in superficie, davanti a me pian piano affiora la facciata principale del Duomo e l’impressione è di assoluta meraviglia. Sto per incontrarmi con la Dr.ssa Elisa Mantia, Coordinatrice dell’Area Cultura della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, l'istituzione che gestisce tutte le attività religiose e civili che nei secoli hanno interessato il Duomo sin dalla sua fondazione alla fine del ‘300.
Elisa Mantia mi racconta che tra Milano e il suo Duomo c’è stato sempre un rapporto speciale, fatto di sostegno e rispetto: i milanesi hanno sempre sostenuto i cantieri permanenti della loro grande chiesa, un tempo fornendo materie prime e forza lavoro, oggi con le donazioni e i progetti di fundraising. Le chiedo di descrivermi 3 statue simbolo tra le centinaia che adornano il monumento.
“E’ quasi impossibile stabilire un numero preciso per tutte le statue del Duomo: sono veramente tante, di tante forme e con tante funzionalità. Dovendo sceglierne tre, ti direi la statua di San Giorgio, il cui originale è custodito all'interno del museo, mentre sul monumento si trova la copia. E’ collocata nella primissima guglia e ha il volto di Gian Galeazzo Visconti, il fondatore e signore della città che ebbe il sogno di costruire una cattedrale che competesse con le grandi cattedrali europee. La scultura è anche dedicata al primo donatore della Fabbrica del Duomo, un mercante di origine veneziane di nome Marco Carelli che, morendo, lasciò tutta la sua eredità alla fabbrica.
La seconda statua, forse quella più importante, è la Madonnina, posta sulla Guglia Maggiore nel 1774: questa è il vero simbolo del Duomo e di tutta Milano; all'interno del museo si possono vedere alcuni bozzetti preparatori ma soprattutto la prima anima di ferro, sostituita negli anni '60 con quella attuale d'acciaio ricoperta da lamine di rame dorato. L'ultima statua che sceglierei, datata 1810, è la "legge nuova", una statua di Camillo Facetti che si trova in facciata a sinistra, sopra il portale di accesso centrale. La scultura rappresenta Il Nuovo Testamento, in contrapposizione alla legge vecchia del Vecchio Testamento che si trova alla sua destra: una figura femminile con una corona stellata, una grande croce nella mano sinistra e una fiaccola nella destra, che molti ritengono sia stata fonte di ispirazione per la Statua della libertà.”
Mi lascio alle spalle i 108 metri di altezza del Duomo per incamminarmi verso un’altra zona simbolo della città: i Navigli, un tempo parte di un complesso ed esteso sistema di canali cittadini che facevano di Milano una realtà marittima commerciale di primissimo piano. Qui mi concedo il lusso di lasciar scorrere il tempo, tra una sosta e l’altra, un aperitivo e due chiacchiere con le tante persone che si incontrano.
MUDEC: archeologia e presente
Ho deciso di passare il mio ultimo giorno a Milano in una delle aree più dinamiche della città, una ex zona industriale a due passi dai Navigli, riscattata dal Comune di Milano con il vincolo di creare un’area dedicata all’arte e alla cultura. Qui ci sono i laboratori di Armani e c’è il MUDEC, il museo delle culture, progettato dall’architetto inglese David Chipperfield. Mi faccio raccontare la sua storia da Carolina Orsini, conservatrice delle raccolte archeologiche ed etnografiche del Mudec.
“Il Mudec è uno spazio innovativo in una zona nuova dedicata alle arti di Milano; contiene circa 9.000 pezzi che vanno dal 2000 AC fino al presente. L’idea era proprio quella di mettere insieme le raccolte archeologiche ed etnografiche internazionali del Comune di Milano che da tanto tempo non venivano esposte. Lo spazio del museo è organizzato in maniera molto moderna e ariosa, con linee pulite, l’uso di cemento e colonne, soffitti a cassettoni molto caratteristici: un complesso di scelte contemporanee che tuttavia rimandano a un impianto di tipo industriale. Al piano terra c’è lo spazio dove accogliamo le tante iniziative che provengono dai quartieri, lo strato più multiculturale della città; il grande scalone monumentale illuminato porta a una grandissima piazza coperta - idealmente la piazza che manca in questa zona. Poi ci sono gli spazi espositivi dedicati alla collezione permanente appena rinnovata, la cosiddetta “Milano globale. Il mondo visto da qui”, e un auditorium dove facciamo performance, cinema e proiezioni. Uno dei pezzi che prediligo della collezione è questo dipinto del ‘600 dove viene per la prima volta raffigurata una merenda con una famiglia intenta a consumare cioccolata, un prodotto che inizia a diffondersi proprio in quegli anni e che diventa sempre più desiderato. Ebbene questa è una delle prime rappresentazioni di questo gesto di modernità in cui Milano, grazie all'influenza spagnola iniziava ad entrare”
Ed è proprio con una bella cioccolata calda che vado a concludere questo viaggio a Milano. Una città che ha saputo sorprendermi con il suo sguardo proiettato sul futuro ma anche capace di regalare autentiche meraviglie storiche e artistiche. Per la prossima puntata de Il mondo da Scoprire ci sarà da aspettare un pochino più del solito: ci ritroveremo il 19 gennaio, dopo le vacanze, con una città che con Milano ha un antico rapporto di amore e odio. Per scoprire di quale città stiamo parlando, non ti resta che continuare a seguire questo podcast e, se ti è piaciuto, condividerlo sui tuoi canali social.
Ascolta il podcast Robintur dedicato a Milano.
il mondo secondo robintur
Città che rimangono nel cuore, panorami indimenticabili, esperienze imperdibili: leggi e lasciati ispirare.