Il mondo antico, in Grecia, è più vicino che mai. Lo senti quando i piedi toccano lo stesso suolo degli eroi mitologici e dei primi pensatori che hanno forgiato storia e cultura, scuola e politica. Sei nella culla della civiltà occidentale, dove il Mar Egeo e il Mar Ionio si contendono l’abbraccio più stretto ad una terra preziosa. In Grecia il blu zaffiro del mare riflette le grandi imprese degli eroi che hanno osato solcarlo, racconta di mitiche avventure sulla spiaggia del relitto a Zante.
Ma la vita di questo mare non è solo passata. Branchi di delfini danzano sul pelo dell’acqua mentre le tartarughe, più timide, fluttuano leggere sotto il tuo sguardo incantato. Lo stesso incanto che provi sulla terraferma, alle Meteore o fra gli scavi di Delfi, sull’Acropoli di Atene o per le strade dell’antico centro di Rodi, tra le viuzze bianco celesti di Santorini o di fronte al pellicano di Mykonos. La Grecia è così, un mondo di mezzo tra passato e presente che ti accompagna in un viaggio fatto di stupori e meraviglie.
Lo stesso stupore che ti coglie appena arrivi e subito un greco ti sorride esclamando “Una faccia, una razza!”. C’è qualcosa di strano in questo riconoscersi all’istante, in questa comunanza che il popolo greco sente di avere con noi italiani. Eppure siamo anche diversi. La nostra insalata è uno spuntino ai limiti del regime dietetico; la loro un tripudio di sapori ricchi, succulenti. Per noi l’asino è quasi dimenticato, relegato a ruoli marginali; per loro un compagno di vita da legare fuori dai negozi come noi lasciamo il cane fuori dal supermercato. Il nostro espresso è cremoso, il loro granuloso. Noi, alle rotatorie, diamo la precedenza, o almeno dovremmo darla. Loro, alle rotatorie, si catapultano dentro senza guardare chi arriva, per poi fermarsi durante il giro e far passare quelli che si immettono. Diversi ma uguali, accomunati da un bagno di storia e di storie vicine. Pronto per questo viaggio?